Questa è forse l'immagine più antica che abbiamo della facciata del vecchio Ospizio, sul fronte strada del Sempione, dal 1880 gli passava davanti il tram, prima a vapore poi elettrico, nel 1927 si inaugurò la struttura che ora vediamo e già solo in questi 93 anni di cose ne sono cambiate un sacco, figuriamoci nei 7 secoli precedenti...
Dati certi sull'anno di fondazione e dei fondatori del luogo, che dava ospitalità a chiunque fosse in difficoltà, non ce ne sono, le teorie più accreditate parlano di Bonvesin de la Riva o Domenico Vismara, sul finire del 1200, ma la vicenda è così lontana che non ce ne vogliano i due transitati prima di noi sulla terra che ora calpestiamo tutti i giorni, curioso è invece l'epilogo della costruzione in sè, come tutte le cose, voluta da alcuni e osteggiata da altri... In campo per il rinnovo anche mons Eugenio Gilardelli che per primo si presentò dall'allora Sindaco Vignati e senza mezzi termini sfilò dal portafoglio 20.000 lire per dare il buon esempio ( e ventimila lire non erano i 10 euro di oggi)
Qui si nota anche la vecchia facciata della chiesa, rimodernata in concomitanza con la costruzione del nuovo Ospizio, ora RSA.
Finita la Grande Guerra, arrivò la fondamentale scintilla che fece partire l'idea di rinnovare la vecchia costruzione grazie ad un lascito importante di Cristoforo Borsani: la Congregazione della Carità che gestiva l'ospizio non si lasciò sfuggire l'occasione e prima dei 10 anni successivi venne inaugurato (28.10.1927) il nuovo Ospizio. Il 17 aprile del 1920, l'ultima ospite, tale Giuseppina Cavalleri di anni 76 venne trasferita alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone, diciamo esattamente un secolo fa, e da quel momento, il pensiero degli storici fu di salvare almeno gli antichi affreschi (tornati tutti all'interno della nuova struttura). Per chi ne vuole sapere di più, cercate il libro dell'amico Gianni Borsa, lui e i suoi collaboratori hanno fatto proprio un bel lavoro 20 anni or sono e noi li ringraziamo con stima.
Mentre stavo preparando il post, la triste notizia della morte di mons Franco Carnevali (68 anni), uno di quei ragazzi che hanno reso la mia infanzia 'bella' come animatore all'oratorio di san Domenico, lo voglio ricordare da giovane, da maturo e nell'ultima immagine reperita sul web, assieme a lui voglio ricordare la tenerezza di sua mamma Milea Venegoni mancata meno di 2 anni fa, una maestra di professione e nella vita, una catechista 'buona', capace di accarezzare anche i bambini meno accarezzati, non posso dimenticarla qui sul mio diario...
E colei che gli ha donato la vita... Ciao Milea Venegoni Carnevali.
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