Una antica chiesetta campestre, un 'oratorio' dove gli agricoltori e allevatori dei secoli passati si riunivano per pregare, a pochi passi dalla fonte di vita chiamata Olona. Un casolare neppure bello munito di un minuscolo campanile che tutti i giorni vede passare vicino a sè migliaia di autoveicoli, una chiesetta 'intima' dove centinaia di coppie hanno detto il loro SI negli ultimi 40 anni...
Nella notte appena trascorsa, questa 'vecchietta legnanese' ha subito un trauma immeritato, per che cosa ? Vai a saperlo. Poche settimane fa la novantenne villa che vi era accanto è stata abbattuta per essere ricostruita fedelmente coi nuovi sistemi di costruzione, oggi una violenza brutale, senza senso, senza un perchè.
Alcuni legnanesi fanno ipotesi legate al mondo del Palio, di prezioso la dentro c'era ben poco e i ladri veri, vanno al sodo, mica alla devastazione. La chiesetta di san Martino aveva avuto in passato un altro violentatore istituzionale, rispondeva al nome del trapassato Don Albino Colombo, parroco di san Domenico dal 1952 al 1987: egli non fece assolutamente nulla per salvare quel pezzo di storia, ci portavano la dentro a fare i momenti di preghiera nei primi anni 70 quando l'oratorio di via Mazzini/Cavour era inagibile, quando pioveva, ti pioveva in testa, polvere dappertutto, secchi e catini x contenere le perdite dal tetto. Dovette intervenire l'allora capitano Sandro Gregori: con una raccolta di fondi tra i contradaioli, la chiesa venne ristrutturata e tornò agibile anche per il culto, se tralasciamo il rivestimento in plastica posto internamente per evitare di vedere le macchie di umidità, il resto possiamo considerarlo un lavoro lodevole. San Martino , dall'ottavo centenario della Battaglia in avanti, poteva dire di avere 'la sua Chiesa'. L'episodio di questa notte, non può non far pensare ad uno scherzo pesantissimo ed esecrabile, un vergognoso atto che non onora certo la Città, perchè si questa è la chiesa di san Martino, ma è anche una chiesa dei fedeli parrocchiani della fascia centrale della Città, comprendente San Martino, san Domenico, san Magno, sant'Ambrogio e Madonna delle Grazie... La ferita inflitta con questa devastazione gratuita lascerà certamente una brutta cicatrice, di questi tempi, meritiamo qualcosa in più, ma alla fine, questi sono i fatti : violenza, profanazione, gusto della sfida al limite. Legnano perde, ancora una volta. Sia chiaro, nessuna accusa per nessuno, solo chiacchiericcio sugli autori del gesto, sulla storia invece del suo abbandono e del suo recupero, sono testimone, roba vera che potranno confermare in molti...
Spero davvero, che tutta questa brutta storia, non abbia a che fare con il Palio, perché altrimenti forse qualcuno ha perso di vista il significato vero di tante cose. Quanto è successo, mi mette molta tristezza.
RispondiEliminaPer me la piccola chiesa di San Martino è una bellezza legnanese da preservare e conservare forse perché rispetto a molte altre chiese è un pò più fragile....chi ha fatto tutto questo non è sicuramente qualcuno che ama Legnano
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