Spesso mi capita di pensare alla 'macchina del tempo', molte volte vorrei vivere i tempi passati, altre, mi immagino il futuro, ma lo spazio temporale tra un futuro tra un secolo diciamo, e un secolo passato, da sensazioni diverse, se torniamo indietro di 1000 anni per esempio, sento le stesse incertezze di quello che vedranno i figli dei figli dei miei figli... Pensavo allora a questa data 'storica' a noi nota: 29 maggio 1176, cosi si dovrebbe chiamare la via che porta da Piazza Monumento a Castellanza percorrendo quel lungo kilometro. Num da Legnàn, celebriamo fieri la vittoria sullo straniero, si, quello li con la barbarossa, ul Federico , ma Noi, cioè i legnanesi del tempo, cosa hanno fatto per meritarsi tanta gloria ? Nel 1176 il borgo contava forse mille anime, una cosa è certa: l'Olona c'era e con l'acqua limpida, il borgo era anche diviso dal corso d'acqua e di la si chiamava Legnanello, mentre di qua, forse lo si chiamava Legnano (chissà che diavolo di dialetto parlavano 840 anni fa, e se erano coscienti di entrare nella storia inconsapevolmente). Secondo me, a Legnano, 840 anni fa, il 29 maggio non se n'è accorto nessuno della battaglia, pare quasi certo che si svolse in zona periferica verso Borsano, e di strade ce n'erano veramente poche nella landa sperduta di verde e boschi... Mi domando addirittura quanti dei 18 km quadrati fossero lavorati per la sussistenza, nessuno riesce a testimoniarlo, solo supposizioni. E sapete perchè sono certo del fatto che nessun legnanese dell'epoca si accorse della Battaglia ? Dopo 100 anni, nessuna commemorazione, dopo 200 neanche, e nemmeno dopo 300... Quali erano i mezzi di comunicazione dell'epoca ? L'analfabetismo credo al 95%, forse esisteva il passaparola, si saranno raccontati qualcosa nel borgo ? Anzi 'nei borghi', mica vogliamo tagliar fuori tutto l'oltresempione no ? Piano piano, la lingua italiana prende piede lungo quella penisola che per 'unirsi' dovette aspettare quasi 7 secoli e con pressioni non sempre gentili di Inglesi e dei Savoia... Poi qualcuno iniziò ad esaltare questa battaglia, gli scrittori si moltiplicarono e non c'è come esaltare una cosa per renderla 'mitologica'. Legnano citata nell'Inno nazionale, Legnano citata dal Garibaldi come esempio di libertà e di lotta... Ci siamo insomma convinti per sentito dire che Legnano è veramente famosa e hanno iniziato a convincersi anche i legnanesi di 150 anni fa, quando il borgo contava circa 6 mila abitanti: bisognava inventarsi un monumento per ricordare la Battaglia. Dopo 700 anni da quel 1176 si erige un monumento, lo si inaugura il 29 maggio 1876 con una statua farlocca in cartapesta, perchè i propositi dell'epoca superarono la realtà dei fatti, senza soldi non si fa nulla, nel caso specifico mancarono solamente i fondi x la fusione della statua in bronzo, se fossero arrivati, oggi avremmo l'opera di Egidio Pozzi li in mezzo, anzichè quella del Butti arrivata 24 anni più tardi...
Guardatevela Legnano di 140 anni fa, cominciano a spuntare le prime ciminiere, ma era ancora un borgo agricolo fatto e finito, gli abitanti erano circa 10 mila... Legnano dunque non poteva accettare di non avere almeno il 'suo' monumento, stava diventando importante sul serio, Legnano faceva sognare perchè le fabbriche facevano sognare e nel 1900 arrivò quel Guerriero di Enrico Butti che tutti apprezzano da 115 anni (per un annetto, causa restauro, il monumento 'si assentò' per le cure necessarie alla nuova vita, grazie allo scultore Gagliardi). Poi, lo sviluppo parve inarrestabile, diventammo Città nel 1924 finchè negli anni 30, la vecchia festa dell'uva si trasformò in Sagra del Carroccio, si inventarono le Contrade, la Battaglia divenne una festa tradizionale, un gioco competitivo, dapprima con diversi sport e poi con la corsa dei cavalli come clou della manifestazione. La seconda guerra mondiale fermò tutto, e dopo la liberazione, passarono ancora sette anni prima di rimettere in pista il carosello del 'Palio', promotore number one, il vecchio Sindaco Anacleto Tenconi... Il resto è storia dei nostri giorni, quest'anno è la 64^ edizione dell'era moderna del Palio delle Contrade, un carosello di colori e rievocazioni che accendono le fantasie di ciascuno di Noi, a qualcuno poco importa di tutto ciò, ad altri appassiona tantissimo, questione di sensibilità diverse, rimane solo una domanda: potremmo immaginare Legnano senza questa manifestazione ? Senza il motore pulsante delle otto contendenti ? Onore a chi si impegna e rispetto per chi trova inutile tutto ciò, la Coppa Bernocchi ha quasi un secolo di vita e ci ricorda sempre Legnano con le sue gloriose bici, non alteriamoci se le opinioni su una manifestazione siano le più disparate, siamo tutti unici e irripetibili...
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