Oggi mi sono imbattuto in una pagina della Prealpina datata 1964, e non ho potuto non soffermarmi su un articolo che ritraeva quella chiesa in cui sono stato battezzato, in cui ho vissuto buona parte della mia vita, in cui mi son sposato, ho cantato eccetera eccetera. E allora parlare di Don Emanuele Cattaneo primo parroco di san Domenico mi è sembrato doveroso, se vogliamo, la via DEC è nata nei pressi di quella via Cavour dove ci ho passato i primi 16 anni e mezzo della mia vita, quindi, perdonate la confidenza... Uno stralcio di articolo ve lo posto qui sotto, il resto ve lo racconto per quel che ho imparato...
IL PERSONAGGIO
Don Emanuele nasce a Rovellasca il 7 giugno del 1864, il 31 maggio 1890 prima messa e prima destinazione come coadiutore a Cassano Magnago. Nel 1895 arrivò a Legnano come collaboratore del parroco di san Magno e destinato alla cura della vecchia chiesetta di san Domenico che sorgeva nello stesso luogo della attuale. San Domenico all'epoca era mezza periferia, come dice il titolo 'verde contrada' ( e bianco e verde furono i colori adottati poi per la sagra del carroccio), lo sviluppo demografico era inarrestabile, e la necessità di trovare nuovi spazi x il culto sembrava irrinunciabile. Polemiche e critiche dovette subirne anche il Don Emanuele, ma forse all'epoca, questi preti potevano fare il bello e il cattivo tempo. In pochi anni arrivò il progetto della nuova chiesa grazie a don Enrico Locatelli di cui avevo già parlato in un altro precedente post del 4 novembre 2015
e cosi, nel 1904 la chiesa di san Domenico era al tetto, poi, il 30 marzo 1908 ne diviene primo parroco e lo farà x 44 anni, fino alla sua morte avvenuta il 31 ottobre 1952. Nel 1912 aprì l'oratorio di sant'Alberto in san Domenico tra le vie Cavour e Mazzini (vecchio oratorio demolito dall'estate del 73 e ricostruito a tempo di record), e fa erigere il nuovo asilo nel 1940 ( successivamente verrà ampliato nel 1965). Questo credo possa bastare per fare di lui una figura straordinaria, e giustamente gli è stata dedicata una via, corta e significativa, proprio nel cuore della zona tra san Martino e san Domenico. (vecchio asilo e vecchio oratorio in serie)
IL LUOGO
Morto come abbiamo detto nel 1952, si arriva al 1965 alla dedicazione della sua via, come abbiamo detto tra via XXIX maggio e via Pietro Micca, lunghezza 150 metri. Nella trasformazione del tessuto urbano, l'isolato dai primi anni del 900 è occupato dalla tessitura Castiglioni, Dell'Acqua, Lissoni, essa occupa un bel rettangolo di terreno nel quadrangolo via Della Vittoria, via XXIX maggio, via Cavour e via Pietro Micca. Nel 2016 l'unico pezzo salvato è quella bella villa ancora tenuta bene all'angolo Vittoria-P.Micca, il resto erano capannoni che a partire dal 1960 in fregio a via Cavour hanno cominciato a trasformarsi, formando la traversa circa a metà del vecchio isolato poi dedicato a don Emanuele Cattaneo. Gli ultimi condomini sorsero nei primi anni del 1970, nella situazione di fatto che ora troviamo, una concentrazione incredibile di famiglie in un piccolo fazzoletto di terreno con la caratteristica dei 5-6 piani.
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